Archivio Storico

ARCHIVIO STORICO

Storia archivistica
Il complesso archivistico è prodotto da enti pubblici e associazioni private senza scupo di lucro nell’esercizio di pubbliche funzioni e pertanto è tutelato dalla Soprintendenza Archivistica della Sardegna, in quanto bene culturale ai sensi dell’art.10 del d.lgs. del 22 gen. 2004, n. 42.
Il servizio di descrizione, riordinamento e inventariazione, svoltosi dal mese di agosto 2022 all’aprile del 2023, è stato curato dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna, con fondi messi a disposizione dalla Direzione generale archivi del Ministero della Cultura, e affidato all’archivista libero professionista dott.ssa Valeria Lecca, sotto la direzione ai lavori e il coordinamento scientifico del funzionario archivista dott. Fabrizio Frongia, coadiuvato dalla dott.ssa Paola Demurtas.
L’archivio è il prodotto dell’attività dei diversi soggetti che si sono susseguiti nell’esercizio delle funzioni pubbliche di controllo della produttività degli animali da latte e di tenuta dei registri genealogici. In seguito all’istituzione dell’AARS come unico ufficio regionale per tali competenze, la documentazione è stata raccolta nella sede di via Tirso ad Oristano.
Presumibilmente durante il corso degli anni sono andati perduti cospicui nuclei documentari: si rileva infatti la quasi totale assenza di documentazione amministrativo-contabile relativa agli aspetti organizzativi e gestionali prodotta nell’esercizio delle suddette funzioni e prodotta dalle associazioni nonchè parte dei registri genealogici relativi alla specie ovina della provincia di Sassari.
Non si è a conoscenza di precedenti operazioni di riordinamento né sono stati rinvenuti mezzi di corredo. Le uniche segnature presenti sulla documentazione sono state apposte dall’ufficio detentore durante la fase corrente dell’archivio.
I registri erano redatti in duplice copia, di cui una veniva consegnata all’allevatore; per questo motivo spesso si rinviene l’indicazione “copia” oppure “ispettorato”.

Il fondo è stato oggetto di descrizione, riordinamento, inventariazione ed etichettatura.
La fase della descrizione archivistica rispetta gli standard archivistici ISAD (G) e ISAAR (CPF) ed è stata
effettuata utilizzando il software Archimista 3.1.1.

Il complesso documentale si trovava in condizioni di parziale disordine. La scelta di strutturare il fondo in quattro serie scaturisce da un attento esame delle differenti attività di cui sono testimonianza e dalle caratteristiche intrinseche ed estrinseche dei documenti che lo compongono. La ricostruzione dell’ordine originario della carte è stato possibile soltanto laddove, come nei registri genealogici delle razze bovine, i medesimi presentavano sul dorso l’indicazione delle segnature originarie, costituite da una numerazione univoca progressiva per ogni singola razza e ufficio provinciale di rilevazione. Anche tenuto conto del successivo accorpamento di tali registri a formare un unico fondo si è deciso di articolare la sottoserie dei registri genealogici della razza bovina in quattro sottosottoserie, ciascuna comprendente tutti i volumi relativi a una singola razza bovina oggetto di registrazione (Bruno Alpina, Frisona Italiana, Sardo Bruna). In ragione dell’esigua consistenza complessiva si è deciso inoltre di ordinare in un’unica sotto-sottoserie (la quarta) tutti i registri relativi alle razze estere e, in una quinta, gli avvisi di nascita e i registri delle vacche. La diversità di provenienza dei registri si rispecchia nell’ordinamento interno che si è scelto di dare alle sotto-sottoserie, che procede per ufficio provinciale di produzione (nell’ordine Cagliari, Oristano Nuoro e Sassari), per tipologia di capo di bestiame registrato (nell’ordine, allievi maschi, allievi femmine, giovane bestiame) e infine per numero di corda desunto dalle segnature originarie (numero progressivo univoco apposto sul dorso del pezzo).
Il riordino fisico è avvenuto all’interno di una stanza contigua all’ufficio di direzione, messa a disposizione
dall’associazione, al primo piano dell’edificio di via Tirso, in cui sono presenti sei scaffalature aperte in metallo e tre scaffalature chiuse a doppia anta scorrevole.
La fase finale è quella dell’etichettatura. Ad ogni unità è stata apposta un’etichetta riportante la denominazione del fondo e la rispettiva segnatura definitiva.

Descrizione complessiva del fondo dell’Associazione allevatori della Regione Sardegna (AARS)

Estremi cronologici
circa 1922 – circa 1995

Metri lineari
59.5

Consistenza archivistica
2945 unità archivistiche; tra cui 2921 reg., 17 quad., 7 bb., 1 scat.

Il fondo è il risultato della sedimentazione archivistica operata dai diversi soggetti produttori che, a partire dal 1922, si sono succeduti in Sardegna nell’esercizio delle funzioni pubbliche in materia di controllo della produttività degli animali da latte e di tenuta dei registri genealogici, segnatamente, la Cattedra ambulante di agricoltura di Cagliari (per la documentazione fino al 1935), gli Ispettorati provinciali e ripartimentali dell’agricoltura (fino al 1975), e infine le Associazioni provinciali allevatori di Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro.

È articolato in quattro serie:
1. Amministrazione generale, con estremi cronologici dalla fine dagli anni Venti agli anni Ottanta;
2. Quaderni di tosa, dagli anni Trenta agli anni Sessanta;
3. Libri genealogici, dagli anni Venti agli anni Novanta;
4. Registri per il controllo del latte, dagli anni Venti agli anni Sessanta.

1. La serie “Amministrazione generale”, con documentazione dal 1927 al 1980, è composta da 11 unità
archivistiche eterogenee (registri dei pagamenti e degli acquisti, bollettari, giornali di entrata e uscita, rubriche di
allevatori ecc.)
2. La serie dei quaderni di tosa, nei quali si annotano i dati sulla tosatura della lana a partire dal 1933 fino al 1962
(con notevoli lacune). Oltre alla quantità della lana tosata, vi è indicato il peso suddiviso per pecore, arieti e agnelli.
3. La serie dei libri genealogici, funzionale all’iscrizione degli allevamenti all’interno del sistema di censimento e
controllo delle razze, è articolata in due sottoserie, afferenti a razza bovina e ovina.
La sottoserie concernente la specie bovina (272 unità) è suddivisa nelle seguenti sotto-sottoserie individuate dalla relativa classifica:
3.1.1 registri razza Bruno Alpina: 86 unità dal 1956 al 1981;
3.1.2 registri razza Frisona Italiana: 129 unità dal 1950 al 1997;
3.1.3 registri razza Sardo Bruna: 33 unità dal 1933 al 1958;
3.1.4 registri razze Charolaise (8 unità dal 1975 al 1998), Limousine (3 unità dal 1983 al 1997) e Sardo Modicana (1 unità dal 1974 al 1988);
3.1.5 avvisi di nascita e registri delle vacche (12 unità dal 1927 al 1983).
Per ogni razza vi sono i registri degli allievi maschi, allievi femmine e giovane bestiame, ordinati per ufficio
provinciale: sono presenti per Cagliari registri sulla Frisona, Sardo-bruna e Sardo-modicana; per Sassari, Bruna alpina, Frisona, Sardo-bruna, Charolaise e Limousine; per Nuoro i soli registri della Bruno-alpina; per Oristano relativi alla razza Frisona Italiana e Sardo-modicana.

La sottoserie relativa alla razza ovina (888 unità) è articolata in quattro sotto-sottoserie individuate dalle
classifiche che di seguito si riportano:
3.2.1 registri degli arieti (62 unità dal 1944 al 1971);
3.2.2 registri delle pecore (674 unità dal 1922 al 1974);
15 di 2891
3.2.3 registri del giovane bestiame (146 unità dal 1974 al 1981);
3.2.4 registri degli agnelli (6 unità dal 1957 al 1970).
4. La serie dei registri per il controllo del latte si articola in due sottoserie:
4.1 registri controllo latte bovino (46 unità dal 1933 al 1959);
4.2 registri controllo latte ovino (1715 unità dal 1928 al 1968).
I registri costituiscono più del 98 per cento, compresi i materiali archivistici sopra elencati e afferenti alla serie “Amministrazione generale”.
Vi sono inoltre delle buste (1950-1961) e una scatola (dal 1978) con all’interno le schede di nascita di vitelli.
Oltre ai dati zootecnici, in funzione di possibili sviluppi di ricerca in ambito linguistico e antropologico, si segnala la costante annotazione nei registri geneaologici, accanto al marchio alfanumerico, degli zoonimi assegnati dall’allevatore al capo di bestiame registrato.

Libri genealogici della razza bovina
La serie dei libri genealogici è relativa all’attività di iscrizione degli allevamenti all’interno del sistema di
censimento e controllo delle razze ed è suddivisa in due sottoserie per specie animale (bovina e ovina). Tale
ripartizione è dovuta non tanto alla diversa specie animale censita, quanto alla diversità di caratteri estrinseci e intrinseci rilevati dei registri e dell’organizzazione della rilevazione: infatti, per quelli della razza bovina si utilizza un modello unico e sono organizzati per ufficio provinciale, mentre quelli della razza ovina sono associati a un singolo allevamento e a una determinata tipologia di capo (arieti, pecore, giovane bestiame, agnelli). Per ogni razza vi sono i registri degli allievi maschi, allievi femmine e giovane bestiame.
Questa sottoserie raggruppa i libri genealogici della specie bovina relativi alle razze Bruno Alpina, Frisona Italiana, Sardo Bruna, Charolaise, Limousine e Modicana (a ciascuna delle quali corrisponde una sotto-sottoserie).
A queste si aggiungono a formare un’ulteriore sotto-sottoserie gli avvisi di nascita e i registri delle vacche.
I registri presentano differenti caratteri estrinseci a seconda della razza cui si riferiscono, mentre si riscontra una certa omogeneità quanto ai dati oggetto di rilevazione.
I registri afferenti a ciascuna sotto-sottoserie sono ordinati per ufficio provinciale di rilevazione (Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari), tipologia di capo oggetto di registrazione (allievi maschi, allieve femmine e giovane bestiame) e infine seguendo l’ordine delle segnature originarie date dai soggetti produttori. Tale ordinamento, coerente con le modalità di sedimentazione e organizzazione dell’archivio da parte dei soggetti produttori, deriva dall’impostazione data alla registrazione anagrafica, che procedeva con l’individuazione di ogni capo di bestiame mediante l’assegnazione di una differente numerazione progressiva, univoca per ciascuna tipologia di capo.
Nella schedatura si riportano gli estremi dei numeri di matricola con i quali sono individuati i capi di bestiame.

Libro genealogico della razza Sardo Bruna

La sotto-sottoserie del Libro genealogico della razza Sardo Bruna è costituito da 33 unità archivistiche con estremi cronologici 1933 – 1958. In questi registri si rileva innanzitutto il luogo, la data di nascita e il bottono apposto. Sono registrati inoltre i dati sullo sviluppo della statura e dell’ossatura in relazione all’età, il peso, il colore del mantello; di misurazione del tronco (garrese, linea dorso-lombare, groppa coda), del torace (larghezza, altezza profondità), del ventre (fianco) e delle estremità (spalla, appiombi, piede), delle mammelle e dei segni lattiferi. Viene indicata inoltre la data del salto e il nome del toro e le osservazioni in relazione alle eventuali malattie o difetti acquisiti.

Per il controllo del latte, sono rilevati l’anno, il numero dei giorni di lattazione, i Kg di latte prodotto (con l’indicazione della percentuale di grasso contenuto) e di burro.